Covid, le cifre che allarmano. Cure, arriva l’Anakinra farmaco riduce mortalità

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Segnalazione di Antonio Amorosi News Fonte:https://www.affaritaliani.it/coronavirus/covid-le-cifre-che-allarmano-ma-in-arrivo-l-anakinra-farmaco-riduce-mortalita-759712.html?refresh_ce

Pregliasco, Broccolo, Tarro: perché l’anno scorso ci contagiavamo meno, i pareri diversi sui numeri

di Antonio Amorosi

Il confronto tra i numeri delle terapie intensive, ricoverati, ospedalizzati e casi attivi di Covid di un anno fa, 13 settembre 2020, e quelli di quest’anno, sempre riferiti al 13 settembre ma del 2021, ha preso forma in una foto che gira ossessivamente sui social, utilizzando i report della fondazione Gimbe. Guarda l’immagine.

13 settembre 2020: Terapie intensive 187 persone; Ricoverati con sintomi: 2042; Isolamento domiciliare: 36.280; Totale ospedalizzati: 2229; Totale casi attivi: 38.509; Deceduti nelle ultime 24 ore (dato aggiuntivo non contenuto nella foto): 7

13 settembre 2021: Terapie intensive 563 persone; Ricoverati con sintomi: 4200; Isolamento domiciliare: 121.141; Totale ospedalizzati: 4763; Totale casi attivi: 125.904; Deceduti nelle ultime 24 ore (dato aggiuntivo non contenuto nella foto): 36

I numeri sono corretti, li abbiamo verificati. Tutti i trend sembrano in crescita esponenziale. Ma su questi numeri ci sono interpretazioni differenti. 

Abbiamo contattato la fondazione Gimbe che ci ha confermato che i dati sono corretti, anche se la slide non è una loro produzione. Per la fondazione non si possono confrontare i dati del settembre 2020 con quelli del settembre 2021 perché i due periodi sono sottoposti a ondate pandemiche diverse, fasi diverse della malattia, varianti diverse e a numeri differenti di persone testate e di tamponi fatti.

Di parere diverso altri esperti come il professor Francesco Broccolo, docente di Microbiologia clinica presso l’Università Milano-Bicocca ma anche di altri esperti.

Perché il dubbio sorge spontaneo, al di là della narrazione governativo-televisiva dell’Italia Paese più protetto, tanto più perché siamo a settembre, le temperature continuano ad essere alte, non sono arrivate le stagioni più fredde che facilitano la circolazione del virus. Leggendoli sorge un dilemma sia sull’efficacia dei vaccini vista la diffusione delle varianti sia sul senso del Green Pass imposto dal governo Draghi agli italiani, unico caso al mondo di limitazione della libertà individuali di lavorare.

Il professor Fabrizio Pregliasco: “L’anno scorso ci sono stati dei lockdown importanti che limitavano i rapporti, ma non potevamo andare avanti così. Ogni contatto interumano ha una probabilità di rischio. Oggi abbiamo un virus più contagioso e che coinvolge di più i giovani. Il rischio è più basso perché abbiamo il vaccino che riduce gli effetti pesanti anche se la variante delta buca un po’ il vaccino”.

Cosa dobbiamo aspettarci per l’autunno-inverno?

Pregliasco: “Dobbiamo immaginare dei possibili colpi di coda. La pandemia va visualizzata come delle onde di sassi nello stagno. Le prime onde le abbiamo viste, ora dobbiamo vedere l’andamento e le onde che si sovrappongono nel mondo. Quest’inverno avremo un possibile colpo di coda perché gli sbalzi termici, stare al chiuso come ogni anno, lavorare di più che nell’ultimo anno e mezzo, le scuole che tornano alla didattica in presenza, massimizzano la concentrazione dei rischi. E’ probabile che ci sia solo un colpettino di coda ma dobbiamo comunque prepararci a uno scenario che potrebbe non essere piacevole, questo per riuscire a governare un processo meno pesante possibile”.

Il professor Francesco Broccolo: “Ho visto la slide, non ho controllato se i dati sono veri ma se fossero veri, cioè che gli ospedalizzati sono di più dell’anno scorso, lo commento in questo modo: l’effetto positivo dei vaccini viene modulato dalla presenza della variante delta. Io ad agosto avevo già fatto questo raffronto che lei mi sta sottoponendo ma mi veniva fatta la critica che non tenevo conto dell’effetto lockdown del maggio 2020. Ma erano già passati tre mesi. Ora siamo a fine settembre. E passato ancora più tempo. Non ci possiamo più aggrappare a questa scusa che l’anno scorso c’era il lockdown e quest’anno non ce l’abbiamo. Non possiamo puntare sull’immunità di gregge che non  otterremo più ormai con queste varianti”.

Cosa dobbiamo aspettarci per l’autunno-inverno?

Broccolo: “Un autunno di terapie. Dobbiamo mettere in campo le nuove terapie, come l’ anakinra, il farmaco è stato appena approvato dall’Aifa. L’anakinra si è rivelato un farmaco molto efficace. Il farmaco deve essere utilizzato in una fase moderata della malattia, nei primi tre giorni. Quando il marcatore suPar (un marcatore prognostico precoce di evoluzione dell’infiammazione, ndr) è particolarmente alto si inizia il trattamento. Si possono salvare tra il 55 e l’80% dei pazienti”.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha reso disponibili in queste ore i medicinali anakinra, baricitinib e sarilumab per il trattamento del COVID-19. La copertura sarà a carico del Servizio Sanitario Nazionale dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Il farmaco più interessante del gruppo è proprio l’anakinra che cita il professor Broccolo, per efficacia e sicurezza (è un farmaco utilizzato per trattare l’artrite reumatoide e altri gravi patologie infiammatorie): spegne l’eccessiva risposta immunitaria, causa di degenerazione della malattia, e contribuisce in questo modo alla ripresa funzionale dei polmoni. I nuovi casi studiati sembrano dimostrare che l’anakinra, somministrato in dosi di 100 mg una volta al giorno per 10 giorni in aggiunta alla terapia standard, fa fare grandi progressi terapeutici ai pazienti in una fase della malattia per cui non esisteva ancora un’indicazione medica supportata da dati significativi in letteratura.

“Anakinra, baricitinib e sarilumab si aggiungono al tocilizumab nel trattamento di soggetti ospedalizzati con COVID-19 con polmonite ingravescente sottoposti a vari livelli di supporto con ossigenoterapia”, spiega in un comunicato Aifa, “tale decisione, basata sulle evidenze di letteratura recentemente pubblicate, allarga il numero di opzioni terapeutiche e nello stesso tempo consente di evitare che l’eventuale carenza di tocilizumab o di uno di questi tre farmaci possa avere un impatto negativo sulle possibilità di cura”.

Il professor Giulio Tarro: “Nel marzo 2020 avevo spiegato che la Sars-Cov-2 aveva già infettato decine di milioni di italiani, nessuno ci credeva, anche perché le cifre ufficiali, pur di giustificare il lockdown, lo davano presente solo nei pochi malati Covid sottoposti a tampone. Il virus è già endemico ed è come se si ‘risvegliasse’ dentro di noi, permettendo così ad eventuali test di intercettarlo. Questo ‘ridestarsi’ quasi mai produce sintomi. È diventato endemico e non si debella col vaccino che qualche, temporanea, protezione dovrebbero garantirla. Anzi. Veda il caso di Fasano. Vengono vaccinati 33 ospiti e 10 componenti dello staff sanitario, nella residenza socio sanitaria il 3 febbraio, ricevendo la seconda dose di vaccino Pfizer. Ma poco dopo risultano tutti positivi. Non è la variante. Potrebbe dipendere dal fatto che l’RNA messaggero, introdotto con il vaccino per il Covid-19, abbia ‘attivato’ il virus latente già presente nell’organismo, oppure quello arrivato in seguito ad una nuova infezione prima della risposta anticorpale. E’ la stessa proteina spike che attiva il virus, almeno per quanto riguarda i vaccini a RNA messaggero”.

Cosa dobbiamo aspettarci per l’autunno-inverno?

Tarro: “Penso che saremo come gli inglesi, loro senza lockdown noi con mascherina e altri limiti ma se investissimo di più sulle cure…”.

Fratellanza massonica, fratellanza modernista

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Segnalazione del Centro Studi Federici

Sulla scia della dichiarazione “Nostra ætate” e delle giornate interreligiose di Assisi, promosse da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI, Jorge M. Bergoglio è protagonista di due video inneggianti agli stessi errori del relativismo e dell’indifferentismo religioso. Il primo video è del gennaio 2016, il secondo è recente, del gennaio 2021: li segnaliamo entrambi col testo del comunicato dell’Istituto Mater Boni Consilii relativo al video bergogliano del 2016.

Il dialogo interreligioso – Gennaio 2016

Al servizio della fraternità – Gennaio 2021

Tante opinioni, una certezza. Un video e i suoi commenti

Il 6 gennaio scorso è stato diffuso nel mondo intero, in lingua spagnola con sottotitoli in varie lingue, tra le quali l’italiano, un video, detto “Video del Papa”, come “iniziativa globale sostenuta dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa (Apostolato della Preghiera) per collaborare alla diffusione delle intenzioni mensili del Santo Padre sulle sfide dell’umanità”.

Il protagonista del video – ormai a tutti noto – è lo stesso occupante della Sede Apostolica, Jorge Mario Bergoglio; oltre a lui, quattro esponenti di varie religioni: una ‘monaca’ buddista, un rabbino, un sacerdote cattolico, un musulmano, ognuno rappresentato alla fine del video da un simbolo della propria religione: un idolo di Budda, una menorah, un Bambinello e un “rosario” musulmano. Al di là delle diverse religioni e credenze, li accomuna una medesima professione di fede: “Credo nell’amore”.

Non si contano i commenti a queste immagini che diffondono, nel modo più efficace per l’uomo moderno, l’indifferentismo religioso. Il messaggio parla da sé, e per chi ancora non lo conoscesse lo accludiamo al presente comunicato. Ci interessano di più i commenti, anche critici, alle parole e alle immagini diffuse da J. M. Bergoglio. Continua a leggere

Fontana: ‘Abolire la legge Mancino’

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‘Legge usata da globalisti per coprire loro razzismo anti- Italia’. Marcucci (PD) : ‘Governo sempre più nero’

“Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano”. Lo propone il Ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, in un post su Facebook.

“I fatti degli ultimi giorni – scrive il ministro Lorenzo Fontana su Facebook – rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l’intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico. Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni. Tutte le prime pagine dei giornali, montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n’era neanche l’ombra. Se c’è quindi un razzismo, oggi, è in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani. La ragione? Un popolo – aggiunge il ministro leghista – che non la pensa tutto alla stessa maniera e che è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia fa paura ai globalisti, perché non è strumentalizzabile. Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico – conclude – se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato”.

“E’ un governo sempre più nero. Il ministro della Famiglia (sic) Fontana ora propone di abolire la legge #Mancino che vieta l’apologia di fascismo. La cosa grave è che non si tratta di un colpo di sole di un ministro un po’ strambo”. Così su twitter il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci

ANSA | 03-08-2018 12:29

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