L’agente in borghese e la “forza ondulatoria”: il video

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Forse dell’intervento di ieri di Luciana Lamorgese vi è sfuggito un piccolo particolare. Ovvero la spiegazione data dal ministro a quelle immagini pubblicate sui social che mostrano un agente dare man forte ai manifestanti nel ribaltare un mezzo delle forze dell’ordine. In molti lo ritenevano un “infiltrato”, tanto che anche Giorgia Meloni ne aveva chiesto conto al Viminale una settimana fa. Bene. Cosa ha detto Lamorgese?

Ecco qui. “Si è poi anche adombrata l’ipotesi della possibile presenza in piazza di agenti di Polizia infiltratisi tra i manifestanti – ha spiegato il ministro – Sento di dover escludere anche questo inquietante retroscena“. Ovviamente “nel dispositivo era prevista, come è normale, la presenza di agenti in borghese appartenenti alla DIGOS, con compiti di osservazione e monitoraggio e anche di mediazione con i manifestanti” (cosa cambia?).Tra questi c’era “anche l’operatore di Polizia, che, in abiti civili, compare in alcune immagini diffuse dai social, presente all’azione di alcuni esagitati che intendevano provocare il ribaltamento di un furgone della Polizia”. Bene. E cosa stava facendo? Sentite un po’: “In realtà – dice Lamorgese – quell’operatore stava verificando anche la forza ondulatoria scaricata sul mezzo e che non riuscisse ad essere effettivamente concluso”. Avete capito? Stava “verificando la forza ondulatoria”. Siamo seri?

Quel poliziotto, peraltro, è lo stesso “che, più tardi, aggredito da un manifestante da lui arrestato e tuttora in stato di detenzione, ha reagito in modo scomposto, per questo motivo si è auto-segnalato e ora la sua posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria”. Forse stava verificando anche lì il “moto ondulatorio” dei suoi pugni?

Guarda i VIDEO su: https://www.nicolaporro.it/lagente-in-borghese-e-la-forza-ondulatoria-il-video/

Il retroscena sulla morte di Luciani: “Voleva denunciare i gesuiti”

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Luciani avrebbe voluto denunciare l’ala più a sinistra dei gesuiti. La stessa corrente ecclesiastica, oggi, sarebbe arrivata ai vertici del Vaticano

di Francesco Boezi

Denunciare “l’ala deviata” dei gesuiti: questa sarebbe stata l’intenzione di Papa Luciani.

Una tra le ultime, stando a quanto raccontato dal professor Francesco Agnoli sulle pagine de La Verità, espressa prima di morire.

La narrazione è stata in qualche modo correlata al cosiddetto “dossier Viganò”, quello nel quale l’ex nunzio apostolico degli Stati Uniti ha accusato Papa Francesco di non aver fatto nulla nei confronti di Thedore McCarrick, nonostante fosse a conoscenza dei suoi comportamenti e abusi. Il documento, tuttavia, presenterebbe delle incogruenze e il cardinale statunitense, come i lettori ricorderanno, è stato però ‘scardinalato’ proprio da Bergoglio.

Fatto sta che il giornalista, collegando questa vicenda ad alcune presunte rivelazioni contenute nel memoriale composto da undici pagine, ha ricordato come Giovanni Paolo I, l’ultimo papa italiano, avesse espresso la volontà di porre un freno alle novità dottrinali apportate dai gesuiti in materia di dottrina morale. Specie quelle promosse da quel correntone che ha svolto un ruolo di sdoganamento tematico all’interno della Chiesa cattolica durante il 68′.

Il punto, sottolineato anche da monsignor Viganò, è questo: molti ecclesiastici appartenenti a quell’ala, che è considerata ultraprogressista, durante i giorni nostri, sono stati creati cardinali. Elevazioni avvenute durante il pontificato di Papa Francesco. Come se una certa sinistra, insomma, avesse preso il sopravvento successivamente all’ultimo Conclave. Il primo nome citato, però, è quello di Vincent O’Keefe: “Un gesuita, morto il 22 luglio del 2012, la cui storia è importantissima per collegare passato e presente…”. Lo stesso Thedore McCarrick avrebbe partecipato all’operazione culturale aperturista promossa da questa “ala deviata” negli anni della ribellione giovanile. Continua a leggere

Il retroscena economico dietro l’avvelenamento di Skripal

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di Michael HudsonMichael Palmieri

Il retroscena economico dietro l’avvelenamento di Skripal.

Fonte: Comedonchisciotte

Left Out, un podcast prodotto da Paul Sliker, Michael Palmieri e Dante Dallavalle, ospita conversazioni approfondite con i più interessanti pensatori politici ed eterodossi economisti di sinistra.

The Hudson Report è una nuova serie settimanale, con il leggendario economista Michael Hudson. In ogni episodio affrontiamo un problema economico o politico che è stato ignorato – o molto dibattuto – sulla stampa in quella settimana.

In questa puntata discutiamo delle implicazioni economiche e politiche del tentato omicidio dell’ex doppio agente russo Sergei Skripal. Facciamo anche un accenno alla lunga storia di collaborazione tra gli oligarchi russi e le banche occidentali, e a come questo si inserisca nel più ampio progetto neoliberista perseguito dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

Michael Palmieri: Professor Hudson, bentornato al terzo episodio del The Hudson Report. È un piacere averla qui.

Michael Hudson: Grazie dell’invito.

Michael Palmieri: Allora, nell’ultima settimana si è letto molto del caso di Sergei Skripal e sua figlia. Si dice che i servizi russi abbiano tentato di avvelenarlo, lui che era un doppio agente dell’intelligence britannica. Sebbene gran parte dei media abbia già condannato la Russia, lei ha una prospettiva diversa. Potrebbe dunque spiegarci cosa sta accadendo? Continua a leggere