Matteo Salvini e «La Bestia»: come catturare 4 milioni di fan sui social

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di Milena Gabanelli

«Il nome della Bestia l’ho copiato dalla campagna elettorale di Barack Obama («The Beast» era proprio la struttura creata, con un peso schiacciante di internet, per arrivare alla Casa Bianca)». Le similitudini però si fermano giusto al nome. Pochi giorni fa il 46 enne Luca Morisi, il noto consulente d’immagine di Matteo Salvini, lascia il bunker di Mantova da dove produce l’epica del Capitano, per una lezione a Torino a 50 giovani aspiranti spin doctor (organizzata da YouTrend). I documenti presentati in quell’occasione permettono a Dataroom di ricostruire il funzionamento della potente macchina social che dal 2014 sta dietro l’ascesa del leader della Lega, oggi il politico con più consenso in Italia (sabato a Roma in piazza San Giovanni c’erano oltre 100 mila partecipanti). Continua a leggere

Il ruolo di Soros nella censura dei social media

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di Isaac Davisa

Il ruolo di Soros nella censura dei social media

Fonte: Aurora sito

La censura dei social media è aperta, ed è chiaro che le maggiori compagnie tecnologiche collaborano per chiudere e mettere a tacere la stampa libera per motivi politici. Naturalmente, questo ha solo a che fare con Donald Trump in carica, e che lo si supporti o meno, ciò che si spende nello sforzo di deporlo finirà per influenzare tutti. La censura non è la via americana, e se le persone oggi possono pensare che l’”altro” sbaglia e non dovrebbe essergli permesso di parlare, ci vuole una speciale influenza per arrivare a mettendo al bando su social media e piattaforme come visto nelle ultime settimane. Risulta, secondo un documento di 49 pagine, che tale influenza speciale sia nientemeno che lo stesso George Soros, l’agitatore politico liberale più ricco del mondo. Soros è da tempo noto esercitare influenza tramite la sua immensa ricchezza personale le base di molte lotte politiche nel mondo. “Un memorandum riservato di 49 pagine per sconfiggere Trump lavorando con le principali piattaforme dei social-media per eliminare la “propaganda di destra e le notizie false” fu presentata nel gennaio 2017 dal fondatore di Media Matters David Brock in un ritiro in Florida con circa 100 donatori, riportava all’epoca il Washington Free Beacon. Il documento ottenuto da The Free Beacon afferma che Media Matters e altri gruppi finanziati da Soros hanno “accesso ai dati grezzi di Facebook, Twitter e altri social media” in modo da poter “monitorare e analizzare sistematicamente questi dati non filtrati”. (The Duran) Continua a leggere