LA SFIDA DI PUTIN E L’ITALIA di F.S.
Segnalazione di Giacomo Bergamaschi
Vladimir Putin, Corriere della Sera 4 luglio 2019
Chi scriveva, o diceva, che il viaggio italiano del presidente della Federazione russa sarebbe stato tutto finalizzato all’incontro con il pontefice romano probabilmente non ha colto il significato di questa visita lampo. Dopo la storica intervista al FT in cui per la prima volta dopo Breznev la Russia si presenta al mondo come superpotenza ideologica globale (qui parlavo non a caso del putinismo come d’un breznevismo in salsa neo-bizantina), il presidente usa due storiche testate italiane, “Il Corriere della Sera” e “La Stampa”, per rafforzare la sua concezione di prassi politica e geopolitica in cui il destino politico italiano sembra effettivamente appartenere al grande spazio imperiale russo più di quanto taluni superficiali analisti hanno creduto.
Putin specifica che la Russia non ha mai interferito nei processi elettorali dei singoli Paesi Ue, né intende farlo, ma ricorda con forza il particolare legame storico e geopolitico con l’Italia guidata da Silvio Berlusconi (“un politico di statura mondiale”) e non nega affatto la sua predilezione per il “populismo” leghista salviniano:
«La Lega italiana e la nostra Russia Unita collaborano nell’ambito di un accordo di cooperazione. La Lega e il suo leader Salvini sono attivi sostenitori di un ripristino della piena cooperazione tra Italia e Russia; si pronunciano per una più rapida abolizione delle sanzioni anti-russe introdotte dagli Usa e dall’Ue. Qui i nostri punti di vista coincidono. Salvini ha un atteggiamento caloroso verso il nostro Paese, conosce bene la realtà russa»,