Mercenari e PMC nel conflitto Ucraino

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di Claudio Verzola

La guerra in Ucraina ha ridefinito l’architettura della guerra moderna, dal ritorno alle trincee alla comparsa dei droni  il conflitto è divenuto un laboratorio anche per l’impiego massiccio di forze irregolari.

La Russia ha trasformato il suo militare in una macchina da guerra ibrida, con unità irregolari istituzionalizzate sotto controllo statale e schierate su larga scala, rappresentando fino al 40% delle truppe russe comandate ora schierate contro l’Ucraina.

In Ucraina dopo la rivoluzione di Euromaidan del 2013-2014 e l’inizio dell’intervento russo nell’Ucraina orientale, il governo ucraino si trovò di fronte a una situazione critica: le forze armate regolari erano mal preparate, mal equipaggiate e carenti di morale e spirito combattivo. In risposta a questa crisi, dalla primavera del 2014 in poi emersero oltre 79 battaglioni volontari semi-autonomi, finanziati privatamente e operanti inizialmente al di fuori del controllo governativo diretto.

Battaglioni volontari principali (Ucraina)

Nome Fondazione Fondatore/Comandante Personale (Picco) Affiliazione Politica Status Attuale Finanziamento Iniziale
Azov Battalion/Regiment maggio 2014 Andriy Biletsky 900-2.500 Patriot of Ukraine, SNA (neo-nazista) 12ª Brigata Forze Speciali Guardia Nazionale Serhiy Taruta (oligarca)
Aidar Battalion maggio 2014 Serhiy Melnychuk ~400 Misto (primi volontari Euromaidan) 24° Battaglione d’Assalto Forze Armate Ihor Kolomoisky (oligarca)
Right Sector (DUK) luglio 2014 Dmytro Yarosh 2.000-5.000 Right Sector (ultranazionalista) 67ª Brigata Meccanizzata (sciolta apr 2024) Autofinanziamento, donazioni
Dnipro-1 aprile 2014 Yuriy Bereza ~500 Pro-governativo Polizia/Guardia Nazionale Ihor Kolomoisky
Dnipro-2 2014 ~300-400 Right Sector (inizialmente) Integrato in strutture regolari Kolomoisky
Donbas Battalion 2014 Semen Semenchenko 800+ Nazionalista-patriottico Guardia Nazionale Kolomoisky
Kryvbas Battalion 2014 ~500 Regionale (Kryvyi Rih) 40° Battaglione Difesa Territoriale Privato/regionale
Sich Battalion 2014 Oleksandr Pysarenko ~500 Svoboda (nazionalista) Integrato nelle Forze Armate Partito Svoboda
OUN (Organizzazione Nazionalisti Ucraini) 2014 Andriy Pastusheno ~300-500 OUN storica Sottounità 93ª Brigata Meccanizzata Autofinanziamento

PMC e formazioni irregolari Russe

Nome Status/Affiliazione Personale Aree Operative Caratteristiche Distintive Note/Status Attuale
Wagner Group (PMC Wagner) Ex-PMC privata → Frammentata post-2023 ~50.000 (picco 2023) Ucraina, Siria, Africa, Donbas (2014-2023) Prima grande PMC russa, veterani spetsnaz e GRU Frammentata dopo ribellione Prigozhin (giugno 2023)
Redut Controllata da GRU/Intelligence militare 25.000+ in 27 battaglioni Ucraina, Africa, Medio Oriente Successore principale di Wagner, network di 20+ formazioni Principale PMC russa attiva post-Wagner
Patriot PMC privata modellata su Blackwater ~500-1.000 Ucraina, Sudan, Gabon, CAR Solo ex-militari giovani, paga $2.500/mese Fondata da ex-Colonnello Generale Leonid Ivashov
Rusich (DSHRG) Gruppo paramilitare neo-nazista autonomo 200-300 Ucraina, ex-Siria Ideologia fascista, specializzata in sabotaggio Opera indipendentemente, ex-legata a Wagner
Uran Battalion PMC di Roscosmos (agenzia spaziale) ~300-500 Non dispiegato in combattimento Owned da agenzia spaziale russa, bonus $1.200 Creata per attrarre ex-Wagner, non ancora combattuto
Storm-Z Unità d’assalto penali del MoD 10.000-15.000 Fronte ucraino Prigionieri e criminali, missioni suicide Alto tasso mortalità, “carne da cannone”
Orthodox Brotherhood PMC legata alla Chiesa Ortodossa ~500-1.000 Ucraina Motivazione religiosa, “proteggere Russia cristiana” Collegata alla Chiesa Ortodossa Russa
Konvoy PMC di Crimea/Duplice status 300 combattenti Crimea, Ucraina Dual status: PMC + Combat Army Reserve Led da ex-Wagner “Mazai” Pikalov, terra promessa
Ural PMC PMC oligarca Igor Altushkin ~1.000 Fronte Kreminna Volontari degli Urali, blocked da Wagner su reclutamento carceri Fondata da oligarca russo Igor Altushkin
Arbat Battalion Formazione DPR con ex-Wagner ~500-800 Avdiivka direction Contiene distaccamento quasi interamente ex-Wagner Founder Armen Sarkisian ucciso esplosione Mosca (feb 2025)

Battaglioni regionali e volontari (Russia)

Nome Regione Personale Finanziamento Ruolo Note
Alga Battalion Tatarstan ~1.000-2.000 Budget regionale + donazioni private Fanteria d’assalto Parte rete battaglioni etnici
Timer Battalion Tatarstan ~800-1.500 Budget regionale Supporto operazioni Alto tasso casualità minoranze etniche
BARS-Kursk Regione Kursk ~2.000-3.000 Combat Army Reserve + regionale Difesa territoriale + spedizioni Dual status: locale + expeditionary
BARS-Belgorod Regione Belgorod ~2.000-3.000 Combat Army Reserve + regionale Difesa territoriale + spedizioni Framing come “unità difesa territoriale”
Battaglioni Ceceni Cecenia (Kadyrov) ~19.000 totale Ramzan Kadyrov/budget Ceceno Operazioni speciali e propaganda Lealtà personale a Kadyrov, non MoD

Sistema Dobrokor (volunteer corps)

Categoria Descrizione Bonus Contratto Status Legale Caratteristiche
Dobrokor Standard Volontari civili 1 anno $6.300-$20.400 Contractor MoD civile Nessuna protezione militare standard
Combat Army Reserve Sistema formale volontari $10.000-$15.000 Semi-militare Alcuni diritti militari, catena comando mista
Reclutamento Carcerario Prigionieri volontari $3.000-$8.000 Civile temporaneo Promessa libertà, alto tasso mortalità
Mercenari Stranieri 1.500+ da 48 paesi $2.000-$5.000 Varia per nazionalità 603 dal Nepal, centinaia da Asia Centrale

Il sistema Dobrokor: Istituzionalizzazione dell’Irregolarità

Gli sforzi per consolidare questa forza frammentata iniziarono nel 2023 quando Redut e l’Unione dei Volontari del Donbas si riunirono nella Mariupol occupata per creare il cosiddetto “Corpo Volontario Russo”, un quadro lasco collegato all’intelligence militare che unisce dozzine di formazioni irregolari.

Il sistema Dobrokor rappresenta una forma di contratto militare che offre incentivi economici significativi: I bonus di iscrizione per un contratto di un anno vanno da 6.300 a 20.400 dollari a seconda della regione, creando un mercato del lavoro militare parallelo che attinge da prigionieri, veterani, lavoratori migranti e minoranze etniche.

Questa strategia offre a Mosca diversi vantaggi tattici e politici:

Logoramento senza costi politici: L’esternalizzazione delle operazioni belliche alle formazioni irregolari consente a Mosca di condurre una guerra prolungata di logoramento isolandosi dal contraccolpo interno. Assegnate sproporzionatamente a settori di prima linea ad alta casualità e basso supporto, queste unità servono come fanteria sacrificabile.

Negabilità plausibile: Le formazioni irregolari operano in una zona grigia legale che permette operazioni non rivendicate e missioni politicamente sensibili senza coinvolgimento ufficiale delle forze regolari.

Flessibilità operativa: Questa forza eterogenea di paramilitari, mercenari, veterani e criminali è inadatta per guerre di manovra decisive o campagne sostenute senza il supporto delle forze regolari. Tuttavia, fornisce al Cremlino chiari vantaggi strategici e operativi.

L’Ucraina e il dilemma delle PMC

A differenza della Russia, l’Ucraina ha mantenuto un approccio più cauto verso le PMC. La legge ucraina non prevede la costituzione di compagnie militari private e in teoria vieta la creazione di formazioni paramilitari o armate. Tuttavia, diverse organizzazioni all’interno del paese affermano di essere PMC di fatto e hanno operato in una zona grigia legale.

I Tentativi di legalizzazione
Negli ultimi anni, tre progetti di legge sono stati mirati a legalizzare le società di consulenza militare e le aziende di difesa internazionale in Ucraina, con l’ultimo introdotto nell’aprile 2024. Questi sforzi legislativi riflettono la crescente consapevolezza che l’Ucraina potrebbe aver bisogno di strumenti simili per competere efficacemente.

La Presenza Straniera in Ucraina
Mentre l’Ucraina sviluppa le proprie capacità, ha fatto affidamento su contractor stranieri. Le stime suggeriscono che fino a 3.000 mercenari stanno combattendo per conto del governo ucraino. Di questi, almeno 300 sono dipendenti di PMC statunitensi, incluse aziende come Forward Observations Group (FOG) e DynCorp International.

Russia :truppe regolari vs mercenari, differenze tattiche e strategiche

Vantaggi delle forze irregolari

Flessibilità operativa: Se pensi a loro come contractor (anche se con le armi) allora il ragionamento per averli diventa più chiaro. Diciamo che eri un manager di un’attività ciclica. Non terresti il numero massimo di dipendenti sui tuoi libri tutto l’anno. Non avrebbe senso finanziario.

Efficienza dei costi: Secondo uno studio del Congressional Budget Office, il costo di mantenimento, in tempo di guerra, di un battaglione regolare si aggirerebbe ad un costo di quasi 110 milioni di dollari rispetto ad una unità contractor privata che andrebbe a pesare per un totale di 99 milioni.

Negabilità politica: John-Clark Levin, un esperto di sicurezza marittima privata, ha detto dell’uso di contractor privati:

‘I contractor di sicurezza privata permettono ai politici di spostare alcune delle loro attività militari fuori dai libri in termini di supervisione e responsabilità politica’.

Svantaggi critici

Erosione del professionalismo: Questo modello ibrido comporta seri rischi. Accelera l’erosione del professionalismo all’interno delle forze armate regolari russe, poiché la maggior parte dei volontari subisce addestramento abbreviato e bypassa il controllo medico e psicologico richiesto dalle reclute regolari.

Frammentazione del Comando: Inoltre, le formazioni irregolari operano sotto lealtà conflittuali. Alcune rispondono a ufficiali dell’intelligence militare, altre a potentati regionali come Ramzan Kadyrov o a sponsor privati. Le catene di comando sovrapposte alimentano attriti, diluiscono la disciplina e interrompono la logistica.

Limitazioni tattiche: PMC o mercenari degraderanno la strategia complessiva delle operazioni militari se non comunicano con l’esercito nella stessa AO. PMC contrattate da uno stato potrebbero aver bisogno di supporto nelle zone di conflitto, aumentando il peso sulle operazioni di combattimento per supportare i contractor.

PMC in Europa e in Italia

L’Europa presenta un panorama estremamente frammentato nel settore delle PMC, con approcci nazionali che variano drasticamente tra regolamentazione permissiva (Regno Unito), controllo ristretto (Germania), pragmatismo selettivo (Francia) e divieto sostanziale (Italia). Questa frammentazione crea distorsioni competitive e zone grigie legali che favoriscono operatori extra-UE.

Tabella delle principali PMC Europee

Regno Unito (UK)

Azienda Fondazione Personale Fatturato Annuo Servizi Principali Aree Operative Status Attuale
G4S plc 2004 (fusione) 620.000+ €12+ miliardi Sicurezza armata, prigioni private, base militari Globale (125+ paesi) Maggiore PMC mondiale per fatturato
Aegis Defence Services 2002 ~5.000-10.000 ~€500 milioni Protezione diplomatica, addestramento, intelligence Iraq, Afghanistan, Africa, Medio Oriente Controllata da GardaWorld (Canada) 2015
Control Risks Group 1975 ~3.000 ~€300 milioni Risk management, intelligence commerciale, crisis response Globale Azienda specializzata in intelligence
Defence Systems Limited 1981 ~1.000-2.000 ~€100-200 milioni Addestramento forze armate, consulenza militare Africa, Medio Oriente Acquisizioni multiple
Keeni-Meeny Services 1975 ~500-1.000 Non disponibile Servizi speciali governo, anti-terrorismo Classificato Strettissimi legami MI6/SAS

Francia

Azienda Fondazione Personale Caratteristiche Aree Focus Status/Note
Secopex 2003 ~200-500 Fondata da veterani forze speciali Libia, Africa Occidentale Presidente ucciso in Libia 2011
Amarante International 2008 ~300-800 Certificazione ISO 18788, membro ICoCA Iraq, Afghanistan, Africa Una delle poche certificate UE
GEOS Group 2005 ~400-600 Membro affiliato ICoCA Medio Oriente, Africa Sicurezza diplomatica
Groupe Corpguard 2006 ~200-400 Certificazione ISO 18788, addestramento militare Africa, addestramento estero Fondata da ex-Secopex
Barril Group 1995 ~100-200 Protezione personale VIP Francia, internazionale Fondata da ex-GIGN

Germania

Azienda Fondazione Personale Controversie Status Note
Asgaard German Security Group 2007 ~100-300 Affari Somalia 2010, dibattito Bundestag Operativa ma controversa Sede Hereford (UK), accademia Germania
Altri operatori Vari <100 ciascuno Limitazioni legali severe Frammentati Mercato domestico ristretto

Altri paesi UE

Paese Aziende Principali Caratteristiche Limitazioni
Paesi Bassi Aziende logistiche/supporto Focus trasporti, logistica militare No combat operations
Belgio Piccoli operatori regionali Servizi di supporto Mercato limitato
Spagna/Portogallo Operatori locali Africa Legami ex-colonie Mercato di nicchia
Paesi Nordici Quasi assenti Filosofia neutralità/pace Opposizione culturale PMC

Europa e Italia: È tempo di ripensare le PMC?

L’Europa si trova significativamente indietro nell’ecosistema delle PMC globali. Mentre l’UE non ha una definizione ufficiale singola delle compagnie di sicurezza private o dei loro servizi, due istituzioni chiave dell’UE hanno già pesato nel dibattito definitorio. Nel Concetto UE 2014 per il Supporto dei Contractor alle operazioni militari guidate dall’UE, il Consiglio dell’Unione Europea ha offerto due definizioni separate per PSC e PMC, sottolineando che “l’UE non impiegherà PMC in nessuna circostanza”.

L’Italia si trova in una situazione paradossale: mentre la legislazione nazionale vieta formalmente l’attività mercenaria e non riconosce le PMC, diverse realtà imprenditoriali italiane operano de facto nel settore della sicurezza militare privata, spesso attraverso strutture societarie complesse, partnership internazionali o operando all’estero sotto giurisdizioni più permissive, in un prossimo articolo faremmo un focus su queste realtà.

Esiste in Italia un vuoto legislativo, cosa inconcepibile in un sistema mondiale dove la privatizzazione della sicurezza è ormai qualcosa del tutto regolamentata e assodata. Ad oggi, sia la legge antipirateria in mare, sia quella che riguarda gli Istituti di Vigilanza, sono comunque così complesse che le nostre maggiori aziende multinazionali che operano fuori dai confini nazionali sono, spesso, costrette a ricorrere prevalentemente alle cosiddette PMC straniere.

Per il nostro Paese, il Documento di Montreux del 17 settembre 2008 segna uno spartiacque importante per tutta la componente di diritto internazionale legata alle PMSC. L’Italia l’ha firmato e si deve adeguare a quanto sottoscritto, ma la mancanza di una legislazione specifica continua a penalizzare le aziende italiane.

Ultime considerazioni sul nostro paese, l’Italia dovrebbe sviluppare una legislazione specifica che distingua chiaramente tra:

  • Attività mercenarie illegali (combattimento diretto per profitto)
  • Servizi di sicurezza privata legittimi (protezione, consulenza, addestramento)
  • Support contractor (logistica, intelligence non operativa)

Occorrerebbe mettere mano alle proposte attualmente sul tavolo ed integrarle tenendo conto delle esigenze del sistema paese delle ambizioni geopolitiche, e delle realtà operative e dell’industria della sicurezza privata Italiana, ( ancora regolamentata da Regi Decreti ) … funestata da un alto tasso di abusivismo ed ambiguità normative che consentono a soggetti diversi di operare nei medesimi mercati, vedasi l’impiego di personale “volontario” all’interno della sicurezza disarmata.

Mettere mano alle norme in un paese poco incline a prevedere i futuri scenari ed inchiodato da sempre in una gestione emergenziale delle problematiche legate alla sicurezza, appare un’impresa ardua, quasi impossibile, ma in mancanza di progettualità si allargano sempre più le “aree grige”, si impedisce al mercato di crescere e si continuano a favorire le aziende straniere anche laddove, vedasi aziende di interesse strategico nazionale operanti all’estero, sarebbe più che opportuna la creazione di dispositivi di protezione nazionali capaci di salvaguardare non solo l’incolumità fisica ma anche le informazioni.

Il conflitto ucraino ha dimostrato che anche se la guerra in Ucraina finisse domani, queste strutture persisterebbero. Le formazioni irregolari sono ora integrate nel vasto sistema di servizi militari e di sicurezza della Russia. Questo nuovo paradigma bellico non è un fenomeno temporaneo, ma rappresenta una trasformazione strutturale della guerra moderna.

Per l’Italia e l’Europa, ignorare questa realtà significherebbe rimanere strategicamente vulnerabili in un mondo dove la guerra ibrida è diventata la norma. Non si tratta di “militarizzare” la società civile, ma di riconoscere che la sicurezza moderna richiede strumenti flessibili e capacità diversificate che vadano oltre le forze armate tradizionali.

La sfida non è se adottare strumenti simili alle PMC, ma come farlo mantenendo i valori democratici, la trasparenza e l’accountability che distinguono le democrazie occidentali dai regimi autoritari. La guerra in Ucraina ha mostrato che il futuro appartiene a chi saprà integrare efficacemente capacità statali e private in una strategia di sicurezza coerente e sostenibile.

L’Italia ha l’opportunità di posizionarsi come leader europeo in questo campo, sviluppando un modello che bilanci efficacia operativa e valori democratici. Il tempo per agire è ora, prima che il divario con i competitor strategici diventi incolmabile.

 

 

Fonte: https://www.difesaonline.it/2025/08/28/mercenari-e-pmc-nel-conflitto-ucraino/

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