di Maurizio-G. Ruggiero
Come pensi e agisca Morosin purtroppo altre volte s’è visto e proprio in quel di Verona. Ma quello ch’è drammatico è che non vi sia o non traspaia qui nessun profilo ideale che differenzi l’una dall’altra posizione, sicché deve ritenersi che si tratti soltanto di dissensioni personalistiche o lotte di potere. Peccato!
Chi pensa a un Veneto senza la Fede dei Padri e senza Dio, mediti. San Giovanni Bosco soleva dire: O religione o bastone. Gli uomini possono sentirsi tenuti a obbedire, a inquadrarsi, solo se hanno un profondo attaccamento a princìpi metafisici e soprannaturali, donde discende l’aiuto della Grazia, tanto necessario, e l’autentico amor di Patria. Senza Dio, i Sacramenti, la preghiera che cosa si vuol fare? In alternativa funziona solo la costrizione, si tratti della tirannide o della mazza del bandito di strada.
Senza religione, né bastone, ecco qui: i personalismi, l’anarchia, la divisione, la dispersione.
Non si ricostruirà né il Veneto, né la vecchia Italia ed Europa, nelle sue articolazioni tradizionali, senza l’aiuto di Dio e senza la Fede dei Padri; non si costruisce nulla, non si può costruire nulla, senza quella quisquilia che si chiama l’Onnipotente. Neppure se si è dei geni. E qui, sinceramente, non ne vedo. Sine me nihil facere potestis. Così si ragionava prima del 1789, prima del 1796 (anno della calata del Bonaparte in Italia); e, ancora, nel 1859, nel 1866, nel 1870 prima delle varie tappe del disastro risorgimentalista.
Eravamo stati facili profeti a Noale, a fine ottobre, nel dire tutto questo, allorché fummo indotti a farci da parte dal Comitato Il Veneto Decida: francamente non pensavamo di aver ragione tanto presto.
Ora si tratta di ricominciare su basi nuove e serie. Anzi, su basi antiche e ben più solide: non quelle del micronazionalismo ateo. Ma quelle del legittimismo di trono e altare, pro aris et focis. Dio non farà mancare il suo aiuto.
Viva San Marco!



