Segnalazione Quelsi
| by Redazione |
L’intervento della Nato e dei Paesi alleati in Afghanistan con la missione Enduring Freedom e l’attività della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) è costato la vita, secondo un calcolo non ufficiale del portale icasualties.org, a 3.485 militari stranieri, di cui 2.150 americani.
L’operazione volta a catturare Osama bin Laden e attaccare le basi di Al Qaida è cominciata nel 2001 e si è conclusa oggi. Sarà sostituita da una nuova missione di 12-13.000 uomini (‘Resolute Support’), con compiti di formazione e consulenza delle forze di sicurezza afghane che avranno da domani l’intera responsabilità della tutela del territorio afghano.
L’anno più cruento nei quasi 14 anni di intervento è stato il 2010 (711 morti) seguito dal 2011 (566), mentre molto più calmo è stato il 2014 con appena 75 vittime, di cui 55 statunitensi.
A questo bilancio va aggiunto quello di soldati e agenti di polizia afghani che secondo i media di Kabul è stato quest’anno di quasi 5.000 morti.
Fonte sda-ats


Come fanno a dire che la missione è finita quando in loco rimangono dai 12-13.000 uomini? Pantalone continua a pagare e sudare sangue per la falsa demo-crazia.
Non solo ne rimangono, ma seondo le lungimiranti democrazie, dovrebbero istruire le forze afghane ! Di quale governo se si sa per certo (cone già succede per Iraq) che il corrotto governo di Kabul crollerà appena le forze Usa ed alleati si ritireranno ?
Eppure la credulità popolare che accompagna questi mercenari stranieri (remunerazioni altissime per missione all’estero) continua a far pensare che sia stato fatto per contenere il terrorismo…
Oppure per mantenere la “democrazia” forma politica di cui i popoli islamici fanno a meno non sapendo che peso dare, nè a cosa possa servire.