La democrazia liberale sta preparando la grande persecuzione del cristiani?

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L’EDITORIALE DEL LUNEDI per www.informazionecattolica.it

di Matteo Castagna

SEMBREREBBE IN ATTO UNO SCONTRO TRA COLORO CHE AMANO I BAMBINI, IL DIRITTO NATURALE E LO SPORT CONTRO COLORO CHE, INVECE ODIANO IL DIRITTO NATURALE E VORREBBERO CHE L’UOMO BIANCO, ETEROSESSUALE, POSSIBILMENTE CRISTIANO, FOSSE SIMBOLICAMENTE SCHIACCIATO DAL PENSIERO UNICO DEL TOTALITARISMO ARCOBALENO E DELLA RETORICA ANTIRAZZISTA

Giuseppe Sala apre la sua campagna elettorale per le amministrative di Milano al Gay Pride, enunciando la priorità: «Se verrò rieletto, ricominceremo il percorso per il riconoscimento dei figli di coppie omosessuali perché non è arrivato dove deve, quindi continueremo il percorso». Davvero sarebbe dimostrazione di Amore privarli di una mamma e di un papà?

A Bologna, dal 26 giugno al 3 luglio sta andando in scena il “Rivolta Pride”. Tra sberleffi ed insulti, vengono calpestate e imbrattate le foto di capi di Stato, leader politici, religiosi, opinionisti considerati “omofobi”. Davvero è dimostrazione di Amore il pubblico ludibrio di coloro che non temono di affermare il diritto naturale come principio inviolabile?

La Nazionale italiana gioca e vince contro l’Austria ma non si inginocchia al politicamente corretto, voluto dai Black Lives Matter. Pioggia di critiche. Davvero gli Azzurri sono razzisti? No, semplicemente amano lo sport e, quindi, non vogliono che venga strumentalizzato dalla più sinistra dialettica politica.

Sembrerebbe in atto uno scontro tra coloro che amano i bambini, il diritto naturale e lo sport contro coloro che, invece odiano il diritto naturale e vorrebbero che l’uomo bianco, eterosessuale, possibilmente cristiano, fosse, almeno simbolicamente, schiacciato dal pensiero unico del totalitarismo arcobaleno e della retorica antirazzista.

Tra queste due concezioni antropologiche opposte e parallele all’infinito, il maestro del pensiero forte, tipicamente occidentale, non può che essere il grande San Tommaso d’Aquino, mirabile sintesi di classicità e cristianità, che già 800 anni fa scriveva, nel commento al libro del Profeta Isaia: “Ciò che è incompatibile in modo assoluto con il fine è del tutto contro natura e non può mai essere una buona cosa come il peccato di sodomia” (c. 4, l. 1). Il Dottore della Chiesa annovera tale peccato come una forma di lussuria. Nella Summa Teologica (II-II, q. 154, a. 1 c.), l’aquinate parla della sodomia in questi termini: “…il piacere sessuale deve essere ordinato all’interno del rapporto di coniugio verso i fini propri del rapporto sessuale, cioè la procreazione e l’amore”. Non farlo o scavalcare la gerarchia di questi fini è un atto contro ragione e quindi malvagio.

Quindi non si parla solo di atto irragionevole “perché oltre ciò, ripugna allo stesso ordine naturale e fisiologico dell’atto venereo proprio della specie umana: e questo si chiama peccato, o vizio contro natura”

Il Doctor Communis trae alcune conseguenze di ordine morale e cita il Sant’Agostino delle Confessioni (III): “Perciò nei peccati contro natura, nei quali si viola codesto ordine, si fa ingiuria a Dio stesso, ordinatore della natura. Scrive quindi S. Agostino: ‘I peccati contro natura quali quelli dei Sodomiti, sono sempre degni di detestazione e di castigo: e anche se fossero commessi da tutte le genti, queste sarebbero ree di uno stesso crimine di fronte alla legge di Dio, la quale non ammette che gli uomini si trattino in quel modo. Così infatti viene violato il vincolo di familiarità che deve esistere tra noi e Dio, profanando con la perversità della libidine, la natura di cui egli è l’autore”. Quindi l’omosessualità è un peccato verso se stessi e verso gli altri  – non si rispetta la propria e altrui dignità – e verso Dio. 

Amore è volere il Bene dell’altro, che, in primis, è fare quanto possibile per condurre una vita nella direzione della salvezza eterna, in conformità con le leggi di Dio. Può essere vero Amore l’induzione, con pieno assenso e deliberato consenso, al peccato mortale, che San Pio X definiva, nel Catechismo Maggiore, tra coloro che “gridano vendetta al cospetto di Dio”? Togliere ad un cattolico la libertà di dire pubblicamente queste bimillenarie verità di fede, è o non è un atto di violenza, odio e discriminazione verso Dio e i suoi precetti, sfogato sui Suoi testimoni in Terra?

“Non illudetevi: né immorali, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il Regno di Dio” ( San Paolo, I Cor. 6,9-10). .”..La legge non è fatta per il giusto, ma per i non giusti e i riottosi, per gli empi e i peccatori, per gli scellerati ed i profani, per i patricidi, i matricidi e omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i ladri di uomini, i bugiardi, gli spergiuri..:” (S. Paolo, I Tim. 1,9). E la democrazia liberale sta preparando la grande persecuzione dei cristiani, attraverso l’ingerenza nelle leggi di Dio?

Fonte: https://www.informazionecattolica.it/2021/06/28/la-democrazia-liberale-sta-preparando-la-grande-persecuzione-del-cristiani/

La violenza nelle coppie omosessuali: i veri numeri

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Dalla legge Zan alle adozioni, la narrazione dominante dipinge le coppie omosessuali come paradisi di affetto, premure e dolcezza. Peccato solo che i numeri dicano tutt’altro

di Cristina Cauri

Tutto è cominciato il primo aprile scorso, con la sentenza della Corte di Cassazione che accordava la possibilità di adozione internazionale a una coppia omosessuale. È bastato il lancio di agenzia perché gli ululati di gioia delle orde di sostenitori Lgbt si unissero in un unico, arcobalenato diktat: «E ora fateci adottare anche in Italia». Dateci i minori delle case famiglia, intima Marrazzo del Partito gay. Hanno bisogno di amore – l’amore delle coppie omosessuali, s’intende. Legioni di attivisti Lgbt e di semplici adolescenti con il cervello già masterizzato e riprogrammato dalla propaganda gender si riversano quindi sui social, sparando ad alzo zero sulla «famiglia tradizionale», tratteggiandola come l’alveo in cui si perpetrano i peggiori abomini sui figli e dove viene impartita l’educazione più perversa e ipocrita. Vengono passati in rassegna i vari stereotipi – gli stereotipi, sì, quelli che la sinistra è così pronta a stigmatizzare a convenienza – sui nuclei famigliari cis-etero: il padre religioso che va a trans, la madre alcolizzata, le violenze domestiche sui figli.

La violenza nelle coppie omosessuali

In contemporanea, si pone su di un piedistallo immacolato l’amore che caratterizzerebbe, invece, le unioni omosessuali: puro, privo di violenza o sopraffazione. Dateci gli orfani, noi siamo in grado di amarli, voi non amate nemmeno i vostri figli: anzi, dateci anche quelli. Come a Bibbiano. Sulla base di quali dati vengano espresse queste considerazioni nessuno lo sa, loro in primis. Anche perché basta googlare «violenza domestica nelle coppie omosessuali» per dare la stura al calderone degli studi scientifici ufficiali che rivelano, ancora una volta, il deliberato inganno sotto il quale si cela la bramosia adottiva a tinte arcobaleno. Qui vi riporteremo le statistiche più clamorose.

Le cifre di cui non si parla

Nello studio redatto nel 2018 dal dottor Pedro A. Costa When Intimate Partner Violence Meets Same Sex Couples: A Review of Same Sex Intimate Partner Violence e pubblicato sulla piattaforma Frontiers, viene letteralmente fatto a pezzi il mito che vede la violenza tra partner affettivi come un problema esclusivo delle relazioni eterosessuali. Lo provano una serie di ricerche che rivelano come l’incidenza delle violenze domestiche tra le coppie gay sia paragonabile (Turell 2000) o superiore a quella tra le coppie eterosessuali (Messinger 2011, Kelley et al. 2012). Secondo uno dei rapporti di studio più recenti e rappresentativi, negli Usa quasi un terzo dei maschi delle minoranze sessuali e metà delle donne delle medesime minoranze hanno affermato di essere stati vittima di abusi fisici o psicologici in una relazione romantica. Inoltre, più del 50% degli uomini gay e quasi il 75% delle donne lesbiche ha riferito di essere stato vittima di Ipv (violenza all’interno della coppia) psicologica (Breiding et al. 2013). Solo negli Stati Uniti sono 4,1 milioni gli appartenenti alla comunità Lgbt ad aver subito Ipv nel corso della propria vita. Altri studi indicati nella ricerca e condotti sulle popolazioni nordamericana, australiana, cinese e britannica rivelano che…

Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/violenza-coppie-omosessuali-191292/

Matteo Castagna a “La Zanzara”: la sodomia e gli atti impuri sono peccati gravi, viva Cristo Re e le sue leggi e voi…convertitevi!

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di Lucia Rezzonico

Giovedì scorso, 22 Ottobre 2020 alle 18.15 circa il nostro Responsabile Nazionale Matteo Castagna ha ricevuto un’improvvisa telefonata di Giuseppe Cruciani, il popolare conduttore de La Zanzara, trasmissione dissacrante oltre la goliardia, fatta per provocare e cercare di mettere in grande difficoltà (ovvero massacrare) coloro che vengono chiamati. Non tutti. Perché non è la prima volta che il nostro Matteo viene chiamato da La Zanzara e non è la prima volta che riesce, con la sua indiscussa capacità di ribattere a tono, a girare il tentativo di metterlo in tremenda difficoltà addosso a coloro che provano a metterlo sotto. Anche stavolta, il Sig. Gottardo non è riuscito nel suo intento, nonostante l’amico Cruciani abbia cercato in ogni modo di aiutarlo. Alla fine, l’ultima parola l’ha avuta il nostro Castagna, piacciano o meno i contenuti del suo pensiero (che coincidono con quelle del Magistero Perenne della Chiesa e del Catechismo). Temi della telefonata: le uscite di Bergoglio a gavore delle coppie onosex, la sodomia, il sesto comandamento, la fornicazione, il peccato, la morale cattolica che si scontra con i desiderata del mondo moderno.

Ecco il link alla trasmissione del 22/10/2020: https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/lazanzara#

Vuoi cambiare sesso? Da oggi paga lo Stato

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Farmaci e terapie ai trans. Per i minori serve il consenso dei genitori. Esultano le associazioni gay. I ProVita: “Vergogna di Stato”

di Ettore Maria Colombo

Lo Stato passerà gratuitamente le cure ormonali ai trans. E così, se vuoi cambiare sesso, nessun problema: paga lo Stato. La notizia è clamorosa e ha un che di ‘rivoluzionario’. Volendo usare un freddo linguaggio tecnico-scientifico, si può dire che, a partire da oggi, i medicinali usati nella terapia ormonale per la virilizzazione di donne transgender o la femminilizzazione di uomini transgender saranno a totale carico del Servizio sanitario nazionale.

La decisione viene da due ‘determine’ (’determina’ vuol dire, in burocratese, atto amministrativo di tipo programmatico) dell’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco, ente di diritto pubblico che opera sotto la stretta vigilanza del ministero della Salute e del Mef) pubblicate ieri in Gazzetta Ufficiale.

La prima ‘determina’ riguarda i farmaci “usati nel processo di virilizzazione di uomini transgender, previa diagnosi di disforia di genereincongruenza di genere formulata da una équipe multidisciplinare e specialistica dedicata”. Traduzione: l’accesso alla terapia per i farmaci usati per il passaggio da donna a uomo (testosterone e suoi derivati) sarà gratuita, ma potrà avvenire solo dopo una “diagnosi di disforia di genere”, termine scientifico che indica il malessere percepito da un individuo che non si riconosce nel proprio sesso o nel genere assegnatogli alla nascita.

CONTINUA SU: https://www.quotidiano.net/cronaca/vuoi-cambiare-sesso-da-oggi-paga-lo-stato-1.5565279 Continua a leggere

La gnosi omosessualista all’assalto del Cattolicesimo

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L’EDITORIALE

di Leonardo Motta

Gli scandali che hanno causato migliaia di chierici, operanti diabolicamente in diverse parti del pianeta, relativamente agli atti sessuali che hanno compiuto con minorenni e maggiorenni, consenzienti e non, hanno fatto e continuano, purtroppo, a fare apparire la Chiesa Cattolica, agli occhi di un certo mondo che condanna i peccatori e non i peccati, come totalmente macchiata di vizi e da colpire (e, qualcuno spera, affondare!) attraverso il pubblico disprezzo mass-mediatico.

Come hanno fatto con il suo Divino Fondatore, Gesù Cristo, considerato un peccatore dalle potenze umane del suo tempo, anche l’unica Chiesa che può vantare duemila anni d’età e la diretta discendenza dal suo Signore, quella Cattolica, è oggi sotto il fuoco di cecchini esterni e soprattutto interni, abili nel mirare al cuore del suo messaggio: l’invito alla santità, alla conversione dei cuori, alla civiltà dell’amore Trinitario, attraverso la purezza e la castità prevista per i singoli stati di vita.

“La Chiesa è il Regno di Dio già presente in mistero”, insegnava un professore di Ecclesiologia. Tuttavia la Santa Chiesa è composta di peccatori. È per questo che le parole di Gesù Cristo, contenute in Matteo 13,24-30, non perderanno mai il loro valore.

La zizzania e il grano continueranno a crescere insieme fino a quando la zizzania, “legata in fasci” sarà bruciata nel fuoco eterno dell’Inferno (che esiste e non è un’invenzione della Chiesa!), mentre il grano sarà riposto nel “granaio” di Cristo, il Paradiso.

Una gravissima zizzania presente nella Chiesa ufficiale, che ha favorito lo scandalo della pratica sessuale dei suoi chierici, è la gnosi omosessualista. Continua a leggere

MACELLAI – IL FILO ROSSO CHE LEGA SODOMIA ED ERESIA NELLA SETTA CONCILIARE

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Risultati immagini per sodoma e gomorradi Cesare Baronio

(MB. Una utile mappa della dittatura dei sodomiti in Vaticano)

Anni fa un confratello mi riferì un episodio sconcertante, secondo il quale un Officiale di Curia notoriamente omosessuale era stato sottoposto a degli esorcismi perché aveva preso l’abitudine, durante i suoi immondi festini, di bestemmiare il nome di Dio, cosa che aveva dato luogo a fenomeni di possessione diabolica. L’empio monsignore morì di lì a poco di un male incurabile, compianto dai suoi sodali. A quell’epoca le checche del Vaticano si muovevano ancora con prudenza, non perché non fossero numerose, ma perché vigeva quel tacito accordo che nell’esercito americano è compendiato dall’adagio Don’t ask, don’t tell, ossia Non chiedere, non dire. Anche se poi in molti sapevano chi aveva quelpenchant e chi no. Monsignori che uscivano in borghese nottetempo dal Laterano, indossando jeans e giubbotto di pelle, e che l’indomani affiancavano il Santo Padre ai pontificali. Preti che si allontanavano dalla canonica per far volta ai calidarj. Studenti di Atenei Pontificj che andavano a passeggiare a Villa Giulia. Seminaristi dediti ad un opinabile apostolato vespertino a Monte Caprino. Era la generazione del Concilio, che alla veste talare preferiva gli abiti firmati e gli occhiali da sole. Vanesj e fatui, inclini alla risatina isterica e ad apostrofarsi con pronomi e nomignoli femminili, ma pur sempre guardinghi, perché sul soglio sedeva il virile Wojtyla. Il quale era talmente intento a propagandar l’ecumenismo di Assisi da non accorgersi che proprio al suo fianco c’erano personaggi noti col nome di battaglia di Jessica.

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La bomba di Silvana De Mari in Tv dalla Gruber

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Segnalazione di Redazione BastaBugie

A 8 e mezzo su La7 la dottoressa cita il gay Mario Mieli che esaltava la pedofilia… Lilli Gruber rimane spiazzata e senza parole (VIDEO: Silvana De Mari e Lilli Gruber)
da Il Secolo d’Italia

(LETTURA AUTOMATICA)

La psicoterapeuta e scrittrice di romanzi fantasy Silvana De Mari ha fatto saltare sulla sedia Lilli Gruber durante la puntata di lunedì sera di Otto e mezzo su La7.
La De Mari, invitata per parlare di violenza del linguaggio in politica e sui social, ha condannato la dittatura del politicamente corretto e il suo esempio, relativo al circolo Mario Mieli di Roma, ha letteralmente stravolto la scaletta del talk show.
Silvana De Mari è nota per la sua tesi secondo cui l’omosessualità è una malattia psicologica ma non ha parlato di questo nel salotto della Gruber. Riferendosi all’impossibilità di manifestare liberamente le proprie opinioni che è uno dei tratti violenti delle società nelle quali impera il “pensiero unico” ha detto che esiste a Roma un circolo gay ispirato a una figura di intellettuale, Mario Mieli, appunto, morto suicida a 31 anni, il quale era “attratto dall’erotismo dei bambini”.
La De Mari ha riportato citazioni testuali da un libro di Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale. Ha inoltre ricordato che nel corso dei suoi spettacoli Mario Mieli, che costruiva il suo personaggio sulle provocazioni, mangiava i suoi escrementi  e quelli del suo cane per dimostrare che l’amore deve essere libero di manifestarsi in tutte le sue forme, e tra queste forme appunto erano incluse pedofilia e necrofilia. Continua a leggere

Vi scrivo da giornalista l’incontro mondiale delle famiglie a Dublino

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Anche in questo caso, invitiamo il lettore a cogliere il vulnus dell’articolo e le riflessioni, che sono interessanti e condivisibili, in gran parte, tralasciando il sedeplenismo dell’autrice, comunque arguta nell’analisi.

Segnalazione di Redazione BastaBugie

La situazione è grave se anche nella Chiesa (conciliare, n.d.r.) la lobby gay riesce a dettare l’agenda così spudoratamente
di Costanza Miriano

(LETTURA AUTOMATICA)

L’articolo di James Martin nel suo miglior travestimento – la vittima – mi costringe a fare qualche riflessione su questa dolorosissima vicenda degli abusi di McCarrick: il sacerdote gesuita, sempre più esplicito nella sua militanza omosessualista, lamenta la caccia alle streghe contro i sacerdoti “gay” in un articolo ritwittato da Spadaro, che peraltro supponevo “fedelissimo” di quel Papa che dice che gli omosessuali in seminario al minimo sospetto manco ci devono entrare. Purtroppo la lamentela e il vittimismo sono i cavalli di battaglia dei militanti (non a caso un tratto più spesso femminile che maschile della personalità). A forza di lamentarsi e di fare le vittime, a forza di parlare di discriminazione e non accoglienza, le persone omosessuali hanno al contrario con estrema aggressività e violenza ideologica imposto la loro agenda a tutti i livelli.

NON CHIEDONO DI NON ESSERE DISCRIMINATI, VOGLIONO COMANDARE
Prima ci sono riusciti con diversi governi, imponendo il loro ruolino di marcia, bloccando parlamenti per mesi, tradendo le priorità della realtà, inventando un mondo in cui le persone omosessuali sono vittime di cattiverie e violenze quotidiane ed è urgentissimo in nome dei diritti civili occuparsi di questo, più urgente della povertà, della scuola, della disoccupazione. Perché come dice Bret Easton Ellis, loro non chiedono di non essere discriminati, loro vogliono comandare. Un’agenda presumibilmente dettata da una regia che non so decriptare, ma i cui effetti sono lampanti (come altrimenti spiegare, per esempio, le parole di commiato di Gentiloni, la sua eredità politica: “sono fiero di aver guidato un governo che ha fatto le dat, e di essere di un partito che ha fatto le unioni civili”?). Adesso lo stanno facendo – occupare il centro della scena oscurando il resto – nella Chiesa, con la conseguenza che in questo momento anche tanti uomini di fede santa e dottrina solidissima non hanno più il coraggio di dire sull’omosessualità la verità, cioè che è un disordine, e che i rapporti omosessuali sono un peccato. O magari la dicono, ma durante la giornata contro l’omofobia, dunque piegandosi ai diktat di un’agenda imposta alla Chiesa dall’esterno, e totalmente non reale rispetto alle vere necessità dei fedeli (io ho bisogno di qualcuno che mi ricordi che il mio problema sono io, non gli altri che mi trattano male).
Come al solito la Chiesa arriva a saldi finiti, e mentre i preti omosessuali sono consultori di Dicasteri, fanno corsi per insegnare la fedeltà omosessuale, e poi su su salendo di grado fanno carriera e gestiscono immobili e soldi e porpore cardinalizie, dettano la scaletta dei giornali, la Chiesa sembra ancora credere alla bufala della sofferenza di coloro che non si sentono accettati. Magari alcuni ci credono sinceramente, ma perché non conoscono la realtà. Le persone con attrazione verso lo stesso sesso soffrono perché soffrono, non perché non accettati, cosa peraltro sempre più falsa (sto ancora aspettando che ci raccontino una storia vera su questo, di qualcuno maltrattato nella Chiesa per la sua inclinazione). Il magistero è rimasta la loro unica speranza di uscire dalla loro sofferenza, che non passa se tutti fanno pat pat sulla spalla. Non passa finché non viene affrontata.

PSICHIATRIA, LA PAROLA CENSURATA
Il Papa lo ha accennato in aereo, da piccoli si può intervenire con la psichiatria. Lui poi ha aggiunto “intorno ai venti anni non più”, ma io conosco persone che hanno affrontato e vinto questa battaglia anche molto dopo i venti anni, perché hanno avuto al loro fianco qualcuno che ha detto loro la verità. Un cattolico. Perché il lavoro medico da solo non basta, serve anche quello spirituale.
La Sala Stampa nel bollettino ufficiale ha poi corretto l’affermazione, scrivendo “si possono fare tante cose” e togliendo la parola psichiatra. L’instancabile Martin arrampicandosi sugli specchi si è affrettato a spiegarci che il Papa intendeva dire che lo psichiatra serve ai bambini perché si sentono discriminati. Dopo i venti anni, allora, caro Martin, non c’è più discriminazione? Allora tutta la storia dell’omofobia dunque è falsa? Scegli. O ammetti che il Papa ha detto quello che ha detto – psichiatra, c’è la registrazione – proprio perché intendeva parlare di cura o ammetti che l’omofobia non esiste e quindi come dici tu non serve più lo psichiatra che serviva da bambini.
Non so perché questa correzione, e non so perché tutto questo avvenga, non sono brava con le trame. Forse il Papa nel mea culpa per gli abusi in Pennsylvania non ha nominato la parola omosessualità proprio per non offendere, non far sentire nessuno non accolto, per non gettare sale nella ferita dell’omosessualità che già fa male da sola. Forse voleva solo parlare degli abusi e non della piaga della Chiesa, perché non tutti gli omosessuali, certo, commettono abusi, e voleva evitare il rischio dell’identificazione dei due fenomeni. Certo, non tutti gli omosessuali commettono abusi, ma la stragrande maggioranza degli abusi è compiuta da omosessuali. E la pratica omosessuale tra preti adulti consenzienti è un abominio, indipendentemente dal consenso. E’ un abominio prima di tutto per chi la compie e un padre di quei sacerdoti deve condannarla, per il bene loro e della loro anima, per la loro salvezza eterna e per la loro vita qui. Se, come noi crediamo e annunciamo, l’omosessualità è un disordine, questo influisce su tutta la vita del sacerdote. Noi non siamo maschio o femmina solo a letto, lo siamo nel modo di guardare al mondo, nei giudizi, nell’affettività, nel modo di amare gli altri. Al sacerdote è richiesta una virilità persino superiore di quella che è richiesta a un laico, a uno sposato. Il sacerdote in confessionale ha bisogno di un sacco di testosterone. E anche nel suo darsi e morire per i fedeli come Gesù realizza la chiamata a essere profondamente uomo. Un sacerdote omosessuale che non combatte la propria inclinazione non può essere un buon sacerdote, e la Chiesa non deve avere paura di dirlo, e infatti il Papa lo dice: non devono neanche entrare in seminario. Non è che gli omosessuali non siano virili, è che si sentono feriti nella loro virilità, e vanno aiutati a tornare fieri di essere veri uomini, qualunque ferita abbiano subito. La vera accoglienza è dire la verità con dolcezza.

PERCHÉ TUTTA QUESTA CAUTELA?
Siamo tutti in un cammino di costante conversione. Siamo tutti peccatori e tutti ci confrontiamo con un disordine (magari uno solo!). I nostri disordini ci impediscono di essere uniti al Signore e di vivere in modo fecondo e ordinato la nostra vita. Quando per esempio si vive in una situazione di adulterio, tutta la vita entra in una sorta di schizofrenia, e non si riesce a fare nulla delle cose normali con il cuore indiviso. Tutta la vita diventa adultera, perché l’affettività è il nostro centro, e la Chiesa la custodisce con grande sapienza. Per questo il sesto comandamento, per questo Humanae Vitae, per questo l’indissolubilità.
Non so perché tutta questa cautela, ma se è per non allontanare nessuno, per far sentire tutti accolti, per non essere divisivi, forse vale la pena guardare cosa è successo a tutti i governi gayfriendly negli ultimi tempi. Sono stati quasi tutti cancellati, travolti, spariti. Una esilissima minoranza ha vinto risucchiando la scena, la maggioranza non l’ha sentita come una priorità, e ha votato di conseguenza. Comunque la si pensi, ciò che è chiaro nella percezione comune è che la causa omosessualista non può imporsi in questo modo ideologico e falso. Quindi, se l’obiettivo sono i consensi, mi pare che nella Chiesa stia un po’ succedendo quello che è successo negli scenari politici di molti paesi: Hollande, Cameron, Renzi, Zapatero, Hillary Clinton avevano tutti i media a favore, ma la percezione comune era molto lontana dalla loro narrazione imposta dall’alto. Nella Chiesa non si vota, e i suoi veri figli rimarranno amanti di questa madre per quanto sporche possano essere le sue vesti. Però tanti stanno attraversando uno smarrimento e una sofferenza: tante parole chiarissime e buone sono state dette, ma forse qualche gesto ha creato confusione.
Perché per esempio al posto di Martin a Dublino non è andato a parlare Fr. Mike Schmitz che ha scritto un meraviglioso libro sull’attrazione verso lo stesso, pieno di intelligenza e comprensione e delicatezza, ma in linea con il magistero? E’ lo stesso sacerdote che tiene corsi agli uomini sulla virilità, su come essere veri uomini cristiani, e che è amatissimo e seguitissimo, che sa infiammare i cuori con l’orgoglio di appartenere a Cristo, senza però mai attaccare nessuno. In più, come bonus, ha fatto anche due Ironman. Per me molti sacerdoti sono supereroi, ma se nuotano per 4 chilometri, pedalano per 180 e poi corrono una maratona, be’, lo sono anche di più.

Nota di BastaBugie: Lupo Glori nell’articolo seguente dal titolo “Non solo padre Martin, da Dublino indicazioni per una nuova pastorale LGBT” parla di ciò che è emerso dal recente incontro mondiale delle famiglie a Dublino… e non c’è da stare allegri.
Ecco l’articolo completo pubblicato su Corrispondenza Romana il 29 agosto 2018: Continua a leggere

Alcune domande inquietanti sul caso “Kim Davis”

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Mentre Bergoglio sembra aver convocato alcuni vaticanisti e canonisti, oltre a Francesco Coccopalmerio per studiare una formula per punire Viganò, sembra assai interessante leggere questo articolo, ove vengono attribuiti titoli ecclesiastici cattolici agli occupanti dei Sacri Palazzi, perché il sito è ufficialmente sedeplenista

Segnalazione di Corrispondenza Romana 

di Emmanuele Barbieri

La documentazione fornita dall’arcivescovo Viganò in merito al “caso Kim Davis” fa molto più che smentire la versione dei fatti presentata dall’omosessuale dichiarato Juan Carlos Cruz sul New York Times secondo il quale papa Francesco avrebbe licenziato il nunzio Viganò perché “colpevole” d’avergli sabotato il viaggio in USA nel 2015 organizzando un incontro, non voluto dal Papa, con la signora Davis, paladina della battaglia contro le “nozze gay”.

Secondo Cruz il nunzio Viganò avrebbe fatto incontrare papa Francesco con la signora Davis senza che il Papa lo volesse e allo scopo di sabotare la politica bergogliana di apertura alle istanze liberal dell’allora amministrazione Obama. Ne sarebbe seguita l’ira papale e la decisione di licenziare Viganò. Ora però monsignor Viganò fornisce documenti che attestano oltre ogni dubbio che: Continua a leggere

Processo alla De Mari: a rischio le tre libertà fondamentali

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Risultati immagini per Silvana De Mari e Matteo CastagnaCi siamo attivati anche noi, come “Circolo Christus Rex”. Ci siamo attivati per un’amica. Ci siamo attivati attraverso tutti i nostri principali canali di sensibilizzazione, in nome di tre libertà fondamentali. A difesa di esse, si difende Silvana. In attesa del processo che la vede imputata il 18 Luglio (n.d.r.). Sopra, Silvana De Mari e Matteo Castagna a Verona il 19/03/2017

di Andrea Zambrano

Comparirà il 18 luglio davanti al giudice di Torino. Silvana De Mari, scrittrice fantasy e medico, dovrà rispondere di diffamazione per le sue affermazioni sul “sesso” omoerotico, trascinata in tribunale dal Torino Pride e dal sindaco Appendino. Lei si affida a una memoria difensiva interamente medica e riceve l’appoggio di migliaia di persone. Il suo legale, il penalista Mauro Ronco spiega alla Nuova BQ perché questo processo segna un punto di svolta in Italia: “Per la prima volta nel nostro Paese sono a rischio tutte insieme tre libertà fondamentali per l’uomo: di opinione, di divulgazione scientifica e di religione”.  Continua a leggere

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